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Che tipo sei: affidabile o disponibile?

Uno degli aspetti che ho sempre ammirato nelle persone è l’affidabilità e la chiarezza. Credo che siano elementi che più in generale facciano la differenza in quasi tutti gli ambiti della vita.
Non bisogna confondere, però, l’affidabilità con la disponibilità. Possono sembrare apparentemente simili come attributi tuttavia sono molto differenti. Non per niente quando ci riferiamo ad una donna e ad un uomo facili o poco seri li definiamo anche disponibili. Per me chi è affidabile lo è sempre e lo è in maniera spontanea, semplicemente perché è prima di tutto attento ai propri bisogni e, di conseguenza, riesce ad essere presente senza scontrarsi con le proprie esigenze, che gli altri riconoscono e rispettano. C’è nei momenti necessari e dà il suo personale contributo perché rimane in linea con la propria natura.

Chi è disponibile, invece, spesso agisce per essere accettato, cioè per farsi riconoscere e rispettare perché crede che anche gli altri facciano come lui e, quindi, si aspetta di essere ricambiato in qualche modo, rimanendoci male quando, ahimè, ciò non accade. Spesso ciò che fa non viene riconosciuto e tutto questo genera disappunto e frustrazione che creano rancore e rabbia. La persona affidabile sul lavoro si prende le proprie responsabilità, accetta le sfide e i rischi che si trova davanti ma allo stesso tempo viene ben pagata perché dà valore a se stessa e a quello che fa; il disponibile invece accetta tutto quello che gli viene detto di fare senza proferir parola per poi trovarsi ingolfato di mansioni che non gli vengano riconosciute.

Il primo, quindi, è soddisfatto del suo lavoro e trae i conseguenti benefici; il secondo spesso si sente sfinito e privo di riconoscimento. In amore la persona affidabile rende sicura chi gli sta accanto; sa amare perché ha scelto con il cuore e sa farsi amare perché ha un sano rispetto di sé; sa dare senza trascurare il ricevere e non offre quello che sa di non poter offrire. Queste persone non si snaturano per compiacere l’altro, né si obbligano a rendere felice il partner perché credono nell’amore sincero e spontaneo.



Il disponibile, invece, cerca di non far mancare nulla e di essere sempre attento e accorto; non è spontaneo e quando si accorge che quello che fa non genera il risultato sperato si chiude in sé mettendosi in discussione e sulla difensiva. Va oltre il proprio ruolo trasformandosi da compagno in padre o amico, facendo venire meno la magia. Crede di dover fare tutto ma nessuno riesce in tale impresa sminuendo a volte il ruolo dell’altra persona.

Può capitare che chi è disponibile non tradisce e non lascia ma spesso nemmeno ama più. Nei rapporti con le persone, mentre l’affidabile ha pochi ma veri amici con cui condivide sia i momenti belli che quelli meno buoni, il disponibile pensa di avere tante amicizie però in realtà si tratta solo di conoscenze perché senza spontaneità i rapporti sono privi di sostanza. Il primo, se si accorge di essere utilizzato, prende le distanze perché sa che la vera amicizia è condivisione; il secondo al contrario, anche accorgendosi di essere sfruttato, cerca in tutti modi il cosiddetto quieto vivere mantenendo in vita rapporti nocivi.
 In famiglia, l’affidabile non sempre va d’accordo con tutti perché non cerca compromessi; in compenso con chi si trova bene sa creare il vero significato della famiglia che è soprattutto unione e comprensione; il disponibile invece pensa di essere in pace con tutti, trovandosi solo in momenti importanti della vita. 

Cerca compromessi perché crede nell’unione familiare più come facciata per l’esterno che per un benessere interno. Il disponibile è una persona di sani valori che non ha capito quanto egli stesso sia importante; nel momento in cui comprende questo può diventare affidabile e finalmente vivere appieno ed esprimere in maniera naturale i suoi sani principi.

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